Commento al testo "Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione"
Commento personale al testo "Nuova soggettività. L'architettura tra comunicazione e informazione"
“L’informazione è il vero valore aggiunto di qualunque
merce […] e si dà assolutamente per scontato che il prodotto funzioni. Il
contenitore stravince sul contenuto.”
Partiamo proprio dagli anni Settanta e Ottanta del Novecento:
periodo nel quale il concetto di “Informazione” era fortemente associato a quello di
“contenitore”, o meglio, al lato comunicativo e più superficiale di un
contenuto. La domanda che sorge ora spontanea è: quella
comunicazione è la stessa di oggi? E quindi: ha lo stesso significato parlare
oggi d’informazione rispetto a quegli anni? Per arrivare ad una possibile risposta
di questi interrogativi è bene fare un passo indietro e capire cosa s’intende
per comunicazione ai nostri giorni. In architettura, o più in generale in campo
artistico, la comunicazione è strettamente legata alla velocità; una
comunicazione efficace, infatti, non verte più sul convincere il pubblico che un
tale prodotto sia buono e/o funzionante, quanto piuttosto nel tenere sempre
alta la concentrazione dell’interessato su quel determinato prodotto. L’attenzione/distrazione
è, a mio parere, il fulcro della comunicazione d’oggi: più che interessare con
il “fatto bene” si cerca di stupire, in arte come in architettura, costruendo “di
tutto e in tutti i modi” (come si legge nell’articolo sopra riportato).
Definito il modus operandi, la vera svolta, che lega la comunicazione all’informazione,
è la scala di grandezza di questo fenomeno che è l’informazione: una rete
globale che lega tutti, ricchi e poveri, di qualunque parte del mondo; un
servizio che non isola o discrimina ma che invece accomuna.
Le connessioni di
questa maglia astratta arrivano sempre più lontano e sempre più velocemente,
aggiornandosi costantemente sul tragitto più breve da seguire. E se ognuno di
noi rientra in questa trama, se ciascuna persona ha un suo ruolo nel sistema, se
può decidere, scegliere e trasmettere le informazioni in pochi secondi, allora
è questa la risposta alla domanda iniziale: siamo noi stessi parte dell’Informazione.
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