Tre opere d'arte

 ALIGHIERO BOETTI


La scelta di questo artista, e nello specifico di quest’opera, sta proprio in questo incastro casuale e al tempo stesso armonico con cui l’artista riesce ad arrivare immediatamente all’osservatore. Boetti, esponente dell'Arte Povera, si serve di materiali e tecniche di ogni tipo: dal disegno, alla pittura, al riuso, fino al ricamo, come testimonia l'opera riportata, per arrivare nella maniera più diretta in cui l'arte riesce ad esprimersi a chi l'osserva: stupendo. Chi osserva l'opera, infatti, non si domanda (o meglio, non da subito) il "perché" o il "come" sia stata fatta, viene invece travolto da questa energia di colori, forme e incastri che fa rimandare tutte le "questioni" ad un tempo successivo. 

Parola chiave: assemblaggio.


MARIA LAI


Ricucire il mondo
I libri cuciti di Maria Lai sono pagine di stoffa in cui l'artista ricama le parole lasciandole "cadere" nel filo aggrovigliato. Le righe vengono interrotte dai nodi del filo che ne scandiscono in qualche maniera il ritmo; Ne esce fuori una lettura lenta, che allude a una musicalità nascosta dettata da queste pause dei nodi e questi finali aperti nei fili che scendono in basso. E' l'espressione di un'artista che esplicita il suo essere donna, tramite i materiali che utilizza per la sua arte, che opera su un libro, emblema del sapere. Tra le sue opere più famose, queste dei "Libri Cuciti", esplicitano al meglio la sua concezione dell'arte: un'Arte Povera, nata da materiali comuni, come il filo e la stoffa, che esortano l'osservatore, in modo estremamente efficace, ad interpretare liberamente ciò che si vede, facendo ricorso a una buona dose d'immaginazione. E' proprio quest'ultimo aspetto ad avermi incuriosita in particolar modo, il voler lasciare a ciascun osservatore una propria visione dell'opera, rendendola non solo dell'artista ma cercando quasi una spiegazione da chiunque riesca a leggervi dentro qualcosa. E' un modo di collaborare, di far diventare tutti partecipi senza escludere nessuno, rendendo, al contrario, tutti spettatori attivi.

Parola chiave: narrazione.


AGOSTINO IACURCI



Nel così soprannominato "borgo Universo", ad Aielli, Agostino Iacurci realizzò una delle sue più celebri opere, emblema della sua visione artistica. Centrale per la sua arte è il gioco di scomposizione e decostruzione della figura che suggerisce una nuova combinazione degli elementi
Soggetto principale è quasi sempre la natura, geometrica e semplificata, che gioca spesso il ruolo degli opposti: rapporti pieno-vuoto, apparizione e scomparsa, definito e indefinito. 
Ad una scelta cromatica estremamente forte, fatta di colori tra loro contrastanti che entrano in un quadro d'insieme armonico, le atmosfere appaiono indefinite, senza tempo, quasi in un limbo che suggestiona chi le osserva. Il gioco di suggestioni, campiture piene e disegni portati alla loro forma geometrica basilare porta l'osservatore in un mondo fantastico, che ricorda quello dell'infanzia, in cui ogni elemento appare nella sua forma più pura.

Parola chiave: cromatismo.



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